Roberto Burioni dice addio ai social media dopo dieci anni di attività. Il virologo dell'Università San Raffaele annuncia il trasferimento della sua divulgazione scientifica su Substack, abbandonando Facebook e altre piattaforme gratuite.
«Dopo 10 anni dico basta, non addestrerò gratis Ia e non farò più il punching ball dei somari maleducati», scrive Burioni in un lungo post di commiato su Facebook.
Il professore cita tre ragioni principali per l'addio. Primo: «Quello che scrivo qui può essere utilizzato gratuitamente per addestrare piattaforme di intelligenza artificiale, che 10 anni fa non c'erano. Sono disposto a impiegare gratuitamente il mio tempo [...] per informare i cittadini, ma non per fare arricchire ulteriormente qualcuno già ricchissimo».
Algoritmi e insulti
Burioni denuncia anche la manipolazione degli algoritmi social. «Mi sono accorto che i social utilizzano i miei post in maniera non "uniforme" [...] Quindi i proprietari dei social hanno una agenda e la perseguono, sfruttando quello che io scrivo», spiega.
Il terzo motivo riguarda gli attacchi personali. «Dopo 10 anni sono stanco di essere utilizzato come sputacchiera», dichiara il virologo. Gli insulti vengono visti anche da «i miei studenti, i miei colleghi, i miei amici, pure mia figlia di 14 anni».
Il nuovo progetto su Substack
Su Substack l'accesso sarà a pagamento. «La quota mensile sarà irrisoria», anticipa Burioni, stimando «meno di 2 euro» al mese. Il costo servirà principalmente «a tenere lontani quelli che non sono interessati».
Il virologo si dà sei mesi di prova con un obiettivo minimo di abbonati da raggiungere entro l'estate. Se il target non sarà centrato, chiuderà la piattaforma.
Burioni continuerà le apparizioni televisive a "Che Tempo Che Fa" e gli editoriali per "La Repubblica". La sua attività sui social era iniziata nel 2015 da La Jolla, negli Stati Uniti, con post sui vaccini infantili.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).




