Il calo delle iscrizioni scolastiche non è un fenomeno improvviso, ma l'effetto di uno "tsunami demografico" che ha colpito prima i servizi educativi per la prima infanzia già una decina di anni fa. È l'analisi fornita da Assonidi, l'associazione che rappresenta i nidi privati.
I nidi e i servizi 0-3 anni sono stati il primo gradino della piramide educativa a registrare gli effetti della denatalità. Già dieci anni fa molte strutture private segnalavano un progressivo calo delle iscrizioni, difficoltà economiche e incertezza nella programmazione.
L'effetto domino sulla scuola
Quello che oggi appare come un fenomeno "nuovo" nella scuola dell'infanzia e nei cicli successivi era in realtà ampiamente prevedibile. Le tendenze demografiche, unite a costi di gestione crescenti e a politiche di sostegno insufficienti, hanno colpito prima i servizi 0-3 anni.
Questo fenomeno ha ridotto la sostenibilità dei nidi e minato l'equilibrio dell'intera filiera educativa. L'associazione evidenzia come il segnale d'allarme fosse già arrivato per tempo nei nidi.
Le soluzioni proposte
Per invertire questa rotta, secondo Assonidi, occorrono interventi strutturali e immediati. Tra le proposte: politiche di sostegno alla natalità realmente incisive prendendo esempio da altri Paesi europei, agevolazioni economiche per le famiglie nell'accesso ai servizi.
L'associazione chiede anche il riconoscimento e la valorizzazione dei nidi come parte integrante del sistema educativo nazionale. «Non possiamo aspettare che i numeri diventino emergenza in ogni grado scolastico: il segnale d'allarme è arrivato per tempo nei nidi e oggi ne vediamo solo la piena conseguenza», conclude Paolo Uniti, direttore di Assonidi Confcommercio.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.