La presidenza siriana ha accusato giovedì i combattenti drusi di Soueida di aver violato il cessate il fuoco che aveva portato al ritiro delle forze governative dalla provincia meridionale del Paese. L'accusa arriva in un momento di crescente tensione nella regione.
Nel comunicato ufficiale, la presidenza ha puntato il dito contro quelle che definisce "forze fuorilegge", termine utilizzato dal governo per riferirsi alle fazioni druse di Suleida. Secondo Damasco, queste forze avrebbero infranto l'accordo raggiunto.
Accuse di violenze contro civili
Il governo siriano ha denunciato "orribili violenze" perpetrate contro i civili da parte dei gruppi drusi. Le autorità parlano di "crimini che contravvengono completamente agli obblighi di mediazione".
Secondo la presidenza, questi atti "minacciano direttamente la pace civile e spingono verso il caos e il collasso della sicurezza" nella provincia di Soueida. La regione è abitata principalmente dalla minoranza drusa del Paese.
Tensioni nella provincia meridionale
Il cessate il fuoco aveva precedentemente consentito il ritiro delle forze governative dalla provincia di Soueida. Ora questo fragile equilibrio sembra essere stato compromesso dalle recenti violazioni denunciate da Damasco.
La situazione nella provincia meridionale rimane critica, con il governo che accusa le fazioni locali di aver rotto gli accordi di pace. Le autorità siriane non hanno fornito ulteriori dettagli sui presunti crimini commessi.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
