Il viceportavoce del ministero degli Esteri russo, Alexei Fadeyev, ha accusato l'Ucraina di considerare le trattative di pace «un modo per prolungare le ostilità». Le dichiarazioni rappresentano una nuova critica di Mosca all'approccio negoziale di Kiev.
Fadeyev ha puntato il dito contro il recente incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il capo dei servizi di sicurezza di Kiev, Vasily Malyuk. L'incontro riguardava l'autorizzazione di nuove iniziative militari.
Le accuse russe a Kiev
Il funzionario russo ha dichiarato che «ciò equivale chiaramente a tentativi di orchestrare nuovi sabotaggi e attacchi terroristici, anche con l'utilizzo di armi occidentali». Fadeyev ha sostenuto che «questo dimostra che il regime di Kiev non ha pensato alla pace e non lo sta facendo ora».
Secondo il viceportavoce russo, l'Ucraina «considera qualsiasi negoziato un modo per prolungare le ostilità e mantenere il potere». Fadeyev ha inoltre lamentato che da Kiev non sono ancora giunte risposte alla richiesta russa di creare tre gruppi di lavoro per proseguire il negoziato.
Fonti utilizzate: "AGI"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.