Gaza: Cioppi verso striscia - non forzeremo blocco navale

upday.com 2 miesięcy temu
Persone a bordo di un'imbarcazione in attesa di partire per Gaza per unirsi alla Global Sumud Flotilla (Immagine simbolica) (Photo by Federico SCOPPA / AFP) (Photo by FEDERICO SCOPPA/AFP via Getty Images) Getty Images

Margherita Cioppi naviga verso Gaza a bordo della sua barca a vela di 44 piedi, parte della Global Sumud Flotilla che punta a fornire aiuti umanitari alla popolazione palestinese. La marinaia e attivista fiorentina guida una missione che coinvolge oltre 400 persone provenienti da 44 Paesi, in un viaggio lento e ricco di insidie che da giorni fa discutere per la strategia d'azione.

La spedizione umanitaria include 40 italiani e 10 donne tra i partecipanti, come riporta Il Resto del Carlino. Alcuni attivisti hanno però abbandonato la missione nei giorni scorsi, ritenendo troppo rischioso il piano originale del comitato direttivo.

Strategia pacifica confermata

«Noi non forzeremo il blocco», chiarisce subito Cioppi, smentendo le voci su un possibile tentativo di forzare il blocco navale israeliano. Il protocollo operativo della missione prevede di tutelare prima la sicurezza di chi è a bordo, poi dell'imbarcazione e infine di tutto ciò che circonda la flotta.

«Forzare il blocco è un'iniziativa che non condivido, perché Israele userà senza dubbio delle misure di deterrenza», spiega l'attivista. La decisione riflette un approccio prudente che privilegia la sicurezza dei partecipanti alla missione umanitaria.

Il progetto Tom nel Mediterraneo

Cioppi è capo missione del progetto Tom - Tutti gli occhi sul Mediterraneo, iniziativa congiunta tra Arci nazionale, Sailing for Blue Lab e Sheep Italia. Come segnala La Nazione, la flotta civile naviga per dieci giorni al mese nel canale di Sicilia per documentare le violazioni dei diritti umani.

Il progetto promuove azioni di solidarietà e informazione come risposta all'indifferenza e alle politiche di chiusura nel Mediterraneo. Per questo viaggio verso Gaza, a bordo ospita personalità politiche e un giornalista.

Aiuti e sacrifici personali

La barca trasporta quintali di aiuti umanitari: tonno e legumi in scatola, biscotti, riso e giocattoli per bambini destinati alla popolazione di Gaza. I partecipanti stanno affrontando significativi sacrifici economici, inclusi contratti di lavoro persi e congedi non retribuiti, secondo Il Resto del Carlino.

«Bisogna avere il coraggio di fare quello che gli stati non fanno più», afferma Cioppi. «I palestinesi hanno il diritto di essere salvati e noi il dovere di soccorrerli».

Verso la linea rossa

L'obiettivo principale della missione è lanciare un messaggio per ottenere la riapertura dei corridoi umanitari reali via terra. «Nel giro di qualche giorno ci troveremo oltre la linea rossa, a 150 miglia da Gaza, e ci troveremo di fronte le navi militari di Israele», spiega l'attivista.

«È quasi un'esperienza extracorporea», conclude Cioppi, «sento di essere connessa con il mondo, con gli studenti che manifestano, i lavoratori che scioperano. Questa causa ci sta coinvolgendo a livello collettivo».

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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