Atto Helsinki 50 anni: Tajani ricorda sicurezza indivisibile

upday.com 13 godzin temu
Il presidente finlandese Urho Kekkonen pronuncia il discorso di apertura al Finlandia Hall durante il vertice di Helsinki del 1975, che portò alla firma degli Accordi di Helsinki. (Photo by Keystone/Hulton Archive/Getty Images) Getty Images

Cinquanta anni fa veniva firmato l'"Atto Finale di Helsinki", un documento storico che ha segnato una svolta nelle relazioni internazionali europee. Il trattato conteneva dieci principi fondamentali sulle relazioni tra gli Stati, noto come il "Decalogo di Helsinki".

L'accordo stabilì che pace e sicurezza si costruiscono attraverso il dialogo tra le nazioni nel rispetto della loro sovranità, indipendenza e integrità territoriale. Il documento promosse inoltre la cooperazione in ambito economico e ambientale, insieme al rispetto della dignità e dei diritti inalienabili delle persone.

Una pietra miliare europea

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l'Atto di Helsinki "una pietra miliare nella storia del continente europeo". Secondo Tajani, il documento "contribuì in modo determinante alla conclusione della Guerra Fredda".

L'Atto porta le firme di personalità italiane di rilievo come Aldo Moro e il futuro Segretario di Stato vaticano monsignor Agostino Casaroli. Questo rappresenta "segno di una collaborazione fondata sui valori e sulla persona al centro che continua, oggi come ieri", ha sottolineato il ministro.

Sicurezza indivisibile e diritti universali

"Davanti alle molteplici crisi internazionali, lo spirito dell'Atto di Helsinki ci spinge a riaffermare con forza che la sicurezza è indivisibile", ha dichiarato Tajani. Il ministro ha aggiunto che "i diritti umani sono universali e che la pace è possibile solo quando si basa sulla giustizia e sul rispetto del diritto internazionale".

L'Italia fornì un contributo fondamentale ai negoziati per l'adozione del documento storico. All'azione diplomatica italiana si devono in particolare le disposizioni sul rispetto e la tutela dei diritti umani, definita come la "dimensione umana della sicurezza".

Il capitolo mediterraneo

Un altro importante contributo italiano fu il cosiddetto "capitolo mediterraneo". Questo riconoscimento stabilì che la sicurezza europea non può essere separata da quella dell'area mediterranea.

Il documento sancì che i Paesi della sponda nord e sud del Mar Mediterraneo condividono la stessa storia e lo stesso destino. Secondo questa visione, questi Stati affrontano le stesse sfide e hanno le stesse opportunità di sviluppo e cooperazione.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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