Catania: lite condominiale finisce a coltellate, 2 arresti

upday.com 6 godzin temu
Un carabiniere in servizio presso una struttura ufficiale italiana durante un'indagine criminale. (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images) Getty Images

Una lite condominiale è degenerata in un accoltellamento a Catania, portando all'arresto di due persone. Una donna di 34 anni e un uomo di 26 anni sono finiti in carcere su mandato del giudice per le indagini preliminari dopo le indagini della polizia.

La donna deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, dall'aver approfittato di circostanze di tempo e luogo favorevoli a ostacolare la difesa e dall'aver agito davanti alle figlie minori. L'uomo è accusato di violenza privata aggravata dai futili motivi e dal metodo mafioso.

Vittima in ospedale con ferite gravi

Il caso è emerso la sera del 20 luglio scorso quando una giovane donna catanese si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi Centro in codice rosso. La vittima aveva ferite da coltello alla spalla sinistra, all'avambraccio destro e al collo.

Le indagini hanno utilizzato riprese video e audio fatte dalla vittima stessa, il suo racconto, testimonianze raccolte e intercettazioni. Questi elementi hanno permesso di ricostruire la dinamica dell'aggressione partita da una banale lite condominiale.

Minacce con rivendicazione mafiosa

Durante la lite, l'uomo ha aggredito verbalmente la donna e fisicamente un suo ospite fino a farlo allontanare. Successivamente ha minacciato la donna di gravi ritorsioni se non si fosse trasferita altrove.

Le minacce sono state amplificate dalla rivendicazione della sua appartenenza al gruppo mafioso Cappello-Carateddi e dal fatto di essere armato. Questa prima fase violenta dell'aggressione è poi degenerata nell'accoltellamento.

Accoltellamento con intento omicidiario

La donna ha colpito l'uomo con fendenti dall'alto verso il basso, sferrando più colpi in rapida successione. La 34enne sarebbe stata inizialmente bloccata da alcuni presenti, ma dopo qualche istante ha ripreso l'azione violenta.

Durante l'aggressione ha espresso anche a parole il proprio intento omicidiario, come emergerebbe dalla registrazione audio estrapolata da un sistema di videosorveglianza. Il provvedimento restrittivo è nato da indagini di tipo tradizionale e tecnico condotte dalla polizia.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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