L'Osservatorio Penitenziario Venezuelano (Ovp) ha denunciato la morte di 22 prigionieri politici sotto custodia dello Stato dal 2015. L'organizzazione non governativa accusa le autorità di aspettare fino all'ultimo minuto per curare i detenuti che segnalano problemi di salute.
"Purtroppo, nelle nostre carceri, le autorità aspettano fino all'ultimo minuto per curare i detenuti, indipendentemente dalle loro condizioni cliniche, e il risultato è la perdita di vite umane", ha dichiarato l'Ovp nel suo ultimo rapporto. Il documento è intitolato "Senza separazione né autonomia dei poteri: prigioni e celle come strumento di tortura".
Diagnosi errate e cure tardive
Secondo l'organizzazione, un'altra pratica diffusa è quella delle "diagnosi errate in carcere e di malattie che, se trattate tempestivamente, avrebbero una buona prognosi, che finiscono con la morte". Dei 22 prigionieri politici deceduti, quattro sono stati arrestati a seguito delle proteste contro i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024.
In quelle elezioni l'organo elettorale aveva dichiarato la vittoria del presidente Nicolás Maduro, un risultato contestato dalla maggioranza dell'opposizione e da parte della comunità internazionale. L'Ovp ha inoltre affermato che le urne di questi detenuti sono state "sigillate e custodite dagli stessi funzionari fino alla loro sepoltura".
Pressioni sulle famiglie
"Successivamente, anche le loro famiglie sono state pressate affinché smettessero di rilasciare ulteriori dichiarazioni ai media", ha aggiunto l'organizzazione. "Ne deduciamo che l'intenzione fosse quella di impedire loro di continuare a denunciare le azioni arbitrarie".
L'Ovp ha esortato lo Stato a garantire che il cibo dei prigionieri sia sufficiente, equilibrato e adeguato. L'organizzazione chiede inoltre di garantire un accesso effettivo all'assistenza sanitaria, "attraverso la tempestiva fornitura di assistenza medica, un'adeguata fornitura di farmaci e il trasferimento immediato in caso di emergenza".
Richiesta di indagini indipendenti
L'organizzazione chiede un'indagine "indipendente, tempestiva e imparziale" sui decessi avvenuti sotto custodia dello Stato. L'obiettivo è "garantire l'accesso alla verità, alla giustizia e al risarcimento per le vittime e le loro famiglie, nonché l'attuazione di efficaci garanzie di non ripetizione".
Il governo Maduro afferma che non ci sono prigionieri politici nel Paese e che coloro che sono identificati come tali sono incarcerati per "aver commesso atti terribili e punibili". Un'affermazione respinta da attivisti, organizzazioni non governative e partiti politici di opposizione. Oltre al cooperante Alberto Trentini - arrestato otto mesi fa - sono cinque gli italiani detenuti in Venezuela.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.