Circa 155.000 lombardi sono attualmente colpiti dall'influenza stagionale, e gli esperti prevedono il picco tra Natale e la riapertura delle scuole a gennaio. Le festività natalizie, con viaggi, abbracci e pranzi in famiglia, rischiano di accelerare ulteriormente i contagi, spingendo la Regione Lombardia e gli ospedali ad attivare misure di emergenza.
Il virus protagonista di questa stagione è l'Influenza A H3N2 con la sua variante K, particolarmente insidiosa. «Ha ben sette mutazioni, per questo il nostro sistema immunitario fatica a riconoscere il virus e a difenderci», spiega Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene generale e applicata presso la sezione di Virologia dell'Università degli Studi. L'incidenza in Lombardia ha raggiunto 15,5 casi per mille assistiti, classificata come "media". Tra i bambini di 5-14 anni, tradizionalmente vettori principali di trasmissione in famiglia, si registra un leggero calo dopo un'incidenza "alta" nelle settimane precedenti.
Ospedali attivano i piani di emergenza
La Regione Lombardia ha attivato la fase "Attivazione pronto soccorso", terza di sette livelli del suo piano epidemico, per liberare posti letto e ridurre i tempi di attesa nei reparti. Gli ospedali si stanno organizzando per ampliare la capacità dei reparti di Medicina. Nelle case di comunità e nelle strutture territoriali vengono aperte cliniche infettivologiche dedicate per trattare i casi meno gravi ed evitare il sovraccarico dei pronto soccorso. «Il nostro pronto soccorso per ora non ha un sovraccarico eccessivo», spiega Massimo Puoti, primario di Malattie infettive all'ospedale Niguarda. «L'epidemia è di qualche settimana in anticipo rispetto all'anno scorso.»
Campagna vaccinale oltre le aspettative
La campagna vaccinale ha raggiunto risultati superiori agli anni precedenti: 2,1 milioni di lombardi vaccinati, pari al totale dell'intera stagione scorsa. Il successo, secondo Puoti, è dovuto «anche alla partecipazione delle farmacie, presenti in modo capillare nelle città, oltre che dei medici di famiglia e dei pediatri». Il calo dei casi tra i bambini di 5-14 anni rappresenta un segnale positivo. «Speriamo che si mantenga il trend, perché è la fascia che poi diffonde il virus in famiglia», aggiunge il primario.
Come proteggersi se non si è fatto il vaccino
Per chi non si è ancora vaccinato, Pregliasco avverte che il vaccino antinfluenzale «impiega circa dieci giorni per fare effetto (10-14 giorni)», ma rassicura: «siamo ancora in tempo». L'esperto sottolinea l'importanza di mantenere l'intestino in salute per rafforzare il microbiota, prima difesa contro i virus. «Lo strumento più forte che abbiamo è la dieta. Una dieta bilanciata in grassi saturi, poli e monoinsaturi, fibre, proteine e limitata in carboidrati semplici», spiega il virologo.
Pregliasco raccomanda almeno 150 minuti a settimana di attività fisica di intensità moderata o alta, ridurre il consumo di cibi ultra-processati e garantire un sonno adeguato. Essenziali anche le misure igieniche: lavare spesso le mani con acqua e sapone per almeno dieci secondi e arieggiare le stanze per dieci minuti. Da evitare il fumo e l'eccesso di alcol, che compromettono la capacità dell'organismo di combattere le infezioni. Il virologo conclude con un consiglio: «Godersi le feste. La solitudine e il senso di isolamento possono effettivamente compromettere il sistema immunitario».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).




