Il bilancio del raid israeliano sulla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City è salito ad almeno tre morti e nove feriti. L'attacco ha colpito un luogo di culto nel nord della Striscia di Gaza dove civili avevano cercato rifugio.
Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha confermato su X che due dei feriti versano in condizioni "critiche" e altri due in "gravi condizioni". Il parroco Gabriel Romanelli ha riportato ferite lievi nell'attacco.
Civili cercavano rifugio nella chiesa
Secondo il Patriarcato, "le persone che si trovavano nel Complesso della Sacra Famiglia avevano cercato rifugio nella chiesa, sperando che gli orrori della guerra potessero risparmiar loro la vita". I civili avevano già perso "le loro case, beni e dignità" a causa del conflitto.
L'istituzione religiosa ha espresso le sue più sentite condoglianze alle famiglie colpite dal raid. Ha inoltre pregato per una pronta e completa guarigione dei feriti ricoverati negli ospedali della zona.
Condanna per l'attacco al luogo sacro
Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha condannato fermamente l'attacco contro civili innocenti e contro un luogo sacro. La Chiesa della Sacra Famiglia rappresentava uno degli ultimi rifugi per la popolazione civile nel nord di Gaza City.
L'episodio si inserisce nel quadro del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, dove i luoghi di culto sono spesso utilizzati come rifugi dalla popolazione civile in fuga dai bombardamenti.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
