Zuckerberg raggiunge accordo su causa Cambridge Analytica

upday.com 3 godzin temu

Mark Zuckerberg e diversi dirigenti del settore tecnologico americano hanno raggiunto un accordo per chiudere una causa legale legata allo scandalo Cambridge Analytica. La transazione è stata siglata all'indomani dell'apertura dei dibattiti davanti a un tribunale di Wilmington, nel Delaware.

L'accordo coinvolge figure che occupano o occupavano posizioni all'interno di Facebook, ora Meta. Due fonti vicine al caso hanno confermato la notizia all'AFP, mentre Meta si è rifiutata di commentare.

Fine di un capitolo doloroso

Questa risoluzione pone fine a un capitolo doloroso della storia di Facebook che si è protratto per dieci anni. Il caso è iniziato con le prime rivelazioni del quotidiano britannico "The Guardian" e si è concluso oggi.

Gli azionisti di Facebook avevano adito la giustizia civile americana nel 2018 dopo lo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica. La società di consulenza britannica aveva raccolto, senza autorizzazione e senza consenso, i dati personali di decine di milioni di utenti di Facebook.

Accuse di negligenza

I dati raccolti illegalmente sono stati utilizzati per scopi politici durante la campagna elettorale americana del 2016. Gli azionisti hanno rimproverato a Mark Zuckerberg e alla sua ex numero due, Sheryl Sandberg, di aver dato prova di negligenza nella gestione del gruppo.

Undici persone in totale sono state coinvolte nella causa. Tra queste figurano l'amministratore Marc Andreessen, figura del private equity nel settore tecnologico, e ex membri del consiglio di amministrazione come l'imprenditore Peter Thiel e l'ex capo di gabinetto di Joe Biden, Jeffrey Zients.

Accuse di insider trading

Mark Zuckerberg è stato accusato anche di insider trading. Meta non è stato citato in giudizio come persona giuridica, rimanendo estraneo al procedimento legale.

L'accordo rappresenta la chiusura definitiva di uno dei più gravi scandali nella storia dei social media. Il caso Cambridge Analytica ha segnato un punto di svolta nella percezione pubblica della gestione dei dati personali da parte delle piattaforme digitali.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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