Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha ordinato il ritiro di duemila soldati della Guardia Nazionale da Los Angeles. La decisione dimezza il controverso dispiegamento militare nella città californiana.
Il mese scorso il presidente Donald Trump aveva ordinato a migliaia di soldati della Guardia Nazionale e centinaia di Marines di raggiungere Los Angeles. Il dispiegamento era una risposta alle proteste contro i controlli federali sull'immigrazione.
Opposizione dei leader democratici
La mossa di Trump era stata osteggiata dai leader della città e dal governatore democratico della California Gavin Newsom. Il dispiegamento militare aveva creato tensioni tra l'amministrazione federale e le autorità locali.
"Grazie ai nostri soldati che si sono fatti avanti per rispondere alla chiamata, l'illegalità a Los Angeles si sta attenuando", ha dichiarato il portavoce del Pentagono Sean Parnell. Il Segretario ha quindi ordinato il rilascio di duemila membri della Guardia Nazionale della California dalla missione di protezione federale.
La sindaca rivendica il successo
La sindaca Karen Bass ha attribuito il ritiro alle proteste pacifiche e alle azioni legali intraprese. Bass ha definito la decisione del Pentagono una "ritirata" delle forze federali.
Il ritiro parziale delle truppe rappresenta un primo passo verso la normalizzazione della situazione a Los Angeles. La decisione del Pentagono arriva dopo settimane di tensioni tra l'amministrazione Trump e le autorità locali californiane.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.