Il presidente siriano ad interim Ahmed al-Sharaa aveva annunciato un cessate il fuoco immediato sabato, ma la situazione nella provincia di Sweida rimane critica. Combattenti tribali sunniti e beduini, alleati con le autorità nazionali, hanno avanzato verso la città a maggioranza drusa.
Alla fine della giornata, tuttavia, i drusi avevano preso il controllo della città, mentre gli scontri continuavano altrove nella provincia. "Non ci sono più beduini in città", ha dichiarato Basem Fajr, portavoce del Movimento degli uomini rispettabili, una delle due principali fazioni armate della comunità drusa.
Appello degli Stati Uniti
Poco prima dell'annuncio del governo, il segretario di Stato americano Marco Rubio aveva esortato le forze di sicurezza del governo siriano a impedire l'ingresso di "jihadisti violenti" nel sud del Paese. L'intervento statunitense sottolinea la preoccupazione internazionale per l'escalation dei conflitti settari.
Combattenti tribali sono arrivati a Sweida da altre parti della Siria nelle ultime ore per sostenere i beduini, in conflitto con i drusi dal 13 luglio. Il rafforzamento delle forze tribali ha intensificato ulteriormente le tensioni nella regione.
Bilancio drammatico degli scontri
Almeno 940 persone sono morte negli scontri tra queste comunità minoritarie, a cui hanno partecipato anche le forze governative, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), una Ong con una vasta rete di informatori sul campo. Il numero delle vittime evidenzia la gravità del conflitto settario in corso.
I drusi, membri di una branca dell'Islam sciita, sono visti con diffidenza e ostilità dagli islamisti sunniti, la spina dorsale del nuovo potere siriano instaurato dopo il rovesciamento di Bashar al-Assad a dicembre. L'ex presidente apparteneva a un'altra minoranza, gli alawiti.
Crisi umanitaria a Sweida
A Sweida, una città di circa 150 mila abitanti, i residenti sono rimasti al riparo nelle loro case senza acqua né elettricità e con le comunicazioni interrotte. Il cibo scarseggia, nonostante le ripetute richieste di aiuti umanitari.
La situazione umanitaria si deteriora rapidamente mentre i combattimenti continuano a imperversare nella provincia meridionale siriana.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.