Ilaria Salis si prepara ad affrontare «a testa alta» il voto cruciale del Parlamento europeo sulla revoca della sua immunità parlamentare. L'eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra ha scritto su X: «Buongiorno da Strasburgo, oggi sarò in Aula, a testa alta, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo. Grazie per tutti i pensieri di affetto e solidarietà, valgono molto per me».
Il Partito Popolare Europeo ha già annunciato il suo sostegno alla revoca dell'immunità richiesta dal governo ungherese. Manfred Weber, presidente del gruppo PPE, ha dichiarato: «Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto regolamento del Parlamento europeo: i nostro consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l'immunità a Salis perchè il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione».
Calcoli di voto incerti a Strasburgo
I numeri rivelano un esito tutt'altro che scontato per il voto segreto previsto oggi. Come riporta Il Sole 24 Ore, i sostenitori di Salis tra socialisti, Verdi, Sinistra e liberali dispongono attualmente di soli 310 voti, necessitando di almeno 50 voti aggiuntivi per raggiungere la maggioranza assoluta.
Il gruppo PPE, con i suoi 188 membri, assume quindi un ruolo decisivo nell'esito finale. Secondo Il Sole 24 Ore, potrebbero emergere divisioni interne al gruppo popolare, particolarmente tra i deputati tedeschi, polacchi e dell'Europa orientale, che potrebbero non seguire la linea ufficiale di Weber.
Maggioranza semplice dei presenti
La dinamica del voto potrebbe essere influenzata dalle assenze più che dalle decisioni effettive dei parlamentari. Il Sole 24 Ore evidenzia che il regolamento richiede la maggioranza semplice dei membri presenti, non quella assoluta dell'intero Parlamento, rendendo determinanti eventuali defezioni strategiche.
Il presidente della Commissione Affari Legali, il liberale bulgaro, ha sostenuto la posizione di Salis citando il «fumus persecutionis» da parte delle autorità ungheresi. Questa valutazione tecnica si scontra con l'interpretazione del PPE che privilegia l'aspetto procedurale della cronologia tra reato e mandato parlamentare.
Fonti utilizzate: "ANSA", "Il Sole 24 Ore"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.





