Il Partito Democratico ha dichiarato un netto «No» al referendum costituzionale durante un'importante assemblea di partito. Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria Pd, ha espresso forte preoccupazione per i rischi che la riforma comporterebbe per la democrazia italiana.
Secondo la posizione del Pd, il referendum rischia di introdurre una "democrazia impoverita". I giudici diventerebbero meno indipendenti e i cittadini meno uguali di fronte alla legge. Con questa riforma non è in discussione la magistratura, ma la forma di governo e la Costituzione stessa.
La posizione del partito
Serracchiani ha dichiarato all'Agenzia Giornalistica Italia (AGI): «Una assemblea importante con una relazione della segretaria ricca di spunti e con una posizione chiara sul No al referendum costituzionale che divide le magistrature.» Ha sottolineato che il Pd è «in campo con tutte le sue energie in un passaggio delicato per il Paese, che riguarda la tutela delle garanzie e dei diritti di tutti i cittadini italiani».
La responsabile Giustizia ha avvertito: «Questo referendum è il primo tempo per introdurre una democrazia impoverita, nella quale i giudici saranno meno indipendenti, i cittadini meno uguali e i valori scolpiti nella prima parte della Costituzione saranno privi di effettività.»
Il referendum costituzionale divide le magistrature e rappresenta, secondo il Pd, un momento critico per la tutela delle garanzie e dei diritti di tutti i cittadini italiani. Il partito si impegna con tutte le sue forze in questa fase delicata per il Paese.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






