La Corte d'Appello di Bari ha assolto Daniela Casulli, insegnante elementare di 48 anni, con la formula "il fatto non costituisce reato". La donna era stata condannata in primo grado a sette anni e tre mesi di reclusione per accuse di produzione di materiale pedopornografico e corruzione di minorenne. Con il proscioglimento cadono anche le pene accessorie, tra cui l'interdizione dai pubblici uffici e il divieto di lavorare con i minori.
L'insegnante era stata arrestata e posta agli arresti domiciliari nel 2021. Le accuse riguardavano presunti adescamenti di minorenni online, dove si presentava con lo pseudonimo "zia Martina". La condanna in primo grado era arrivata nel 2024, ma il tribunale d'appello ha ora ribaltato completamente la sentenza.
La reazione dell'insegnante
Daniela Casulli ha commentato la decisione attraverso un post su Facebook. «La Corte d'Appello, con questa assoluzione piena, ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità», ha scritto l'insegnante.
Ha aggiunto: «È una decisione che riafferma che a Bari la giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del giusto processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino». La sentenza le consente ora di tornare all'insegnamento.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).








