Gratteri ai colleghi: "Sul referendum parlate in pizzeria, non ai convegni"

upday.com 2 godzin temu
Il procuratore Gratteri chiede di spiegare il referendum sulla separazione delle carriere con un linguaggio accessibile ai cittadini (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha lanciato un appello ai sostenitori del "no" al referendum sulla separazione delle carriere: parlare con la gente comune usando un linguaggio semplice e comprensibile. Gratteri si è espresso oggi a Napoli a margine di un incontro stampa, sottolineando l'urgenza di comunicare l'importanza della consultazione prevista per aprile con termini accessibili a tutti i cittadini.

«Invito i colleghi del no e l'Anm, ma chiunque, a parlare un linguaggio comprensibile, comune, con meno tecnicismo possibile e a parlare con la gente comune, alla gente che deve andare a votare [...]», ha dichiarato Gratteri. Il procuratore ha criticato l'organizzazione di convegni accademici con avvocati e professori universitari, dove le persone «usciranno esattamente come sono entrate».

Gratteri ha proposto un approccio diverso: portare il dibattito nei luoghi di vita quotidiana. «[...] Tu sei appassionato di calcetto? Alla fine della partita vai e ti mangi una pizza e parli del referendum. Tu vai a farti le unghie e mentre le fai, parla delle motivazioni [...]», ha suggerito. Per il magistrato «è più costruttivo invece parlare in tutte le occasioni possibili».

La posizione di Gratteri

Il procuratore ha chiarito di non partecipare né al comitato del no né agli incontri dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM). «Io non partecipo né al comitato del no, né agli incontri dell'Anm. La mia storia mi dice di continuare come ho sempre fatto, dire sempre quello che penso, a prescindere dalla collocazione o da contingenze [...]», ha affermato, descrivendosi come un "battitore libero".

Gratteri ha sottolineato che il referendum non riguarda privilegi per i magistrati ma la tutela dei cittadini. «Parla, spiega che questo referendum non è un qualcosa che serve ai magistrati ma è un qualcosa che serve ai cittadini, che serve a difendere l'indipendenza della magistratura», ha spiegato. «L'indipendenza della magistratura non è un privilegio del magistrato, ma è una garanzia per il cittadino, per i figli di nessuno, è una garanzia per gli ultimi, per i deboli, per i fragili [...]»

Il procuratore ha avvertito sui rischi futuri: «Avere poi, fra due o tre anni, un pubblico ministero che dipende dal Ministro della Giustizia, favorisce solo i potenti, non favorisce gli ultimi».

Il recupero nei sondaggi

Gratteri ha notato un'evoluzione significativa nelle intenzioni di voto. «[...] Noi eravamo sotto di 25 punti, adesso siamo sotto di sei punti. C'è stato un bel recupero [...]», ha osservato. Secondo il magistrato, i sostenitori del "sì" «stanno puntando a indire una data il prima possibile perché chi vuole il sì si rende conto che più passa il tempo più questo vantaggio si restringe». Il procuratore ha stimato che la consultazione si terrà ad aprile.

«C'è ancora poca attenzione sul referendum, però si sta cominciando a prendere posizione», ha concluso Gratteri.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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