L'annuncio delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di espandere le operazioni militari a Gaza in aree finora non toccate ha scatenato forte preoccupazione in Israele. La decisione ha fatto scattare l'allarme per la sorte degli ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia.
Il timore principale riguarda le conseguenze che questa escalation militare potrebbe avere sui prigionieri israeliani. Le famiglie degli ostaggi hanno immediatamente espresso la loro angoscia attraverso un comunicato ufficiale.
Famiglie chiedono garanzie immediate
"Qualcuno può garantirci che questa decisione non costerà la vita dei nostri cari? Questo rappresenta un pericolo tangibile e immediato per il loro destino", ha dichiarato il Quartier Generale delle Famiglie degli ostaggi. L'organizzazione che riunisce i parenti dei prigionieri ha risposto con fermezza all'annuncio militare.
Il gruppo ha inoltre richiesto spiegazioni urgenti dalle massime autorità israeliane. Le famiglie si aspettano chiarimenti dal Primo Ministro, dal Ministro della Difesa e dagli alti funzionari delle Idf sul piano di combattimento.
Richiesta di trasparenza operativa
"Come esattamente protegge gli ostaggi ancora a Gaza", è la domanda centrale posta dalle famiglie ai vertici militari e politici. La richiesta di trasparenza riguarda specificamente le misure adottate per salvaguardare i prigionieri durante le nuove operazioni.
Il ricordo di precedenti tragedie pesa sulla decisione attuale. "Ricordiamo solo con orrore l'uccisione di sei ostaggi nell'agosto dello scorso anno", hanno sottolineato le famiglie, riferendosi a un episodio che ha segnato profondamente l'opinione pubblica israeliana.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.