Le autorità egiziane hanno lanciato una campagna di arresti contro le star locali di TikTok, fermando almeno quattro influencer nel giro di pochi giorni. La decisione è arrivata dopo diverse denunce per "violazione della morale pubblica", come spiegato dal governo.
L'ultimo a essere arrestato è stato Mohammed Shaker, conosciuto come il "Don Juan di TikTok", che conta cinque milioni di follower sulla piattaforma cinese e oltre 850mila su Instagram. La polizia lo ha prelevato mentre si trovava in un locale della Nuova Cairo.
Arresti di massa tra tiktoker
Il ministero dell'Interno non ha confermato ufficialmente l'arresto di Shaker, ma ieri aveva reso noto il fermo di altri tre tiktoker. Questi si aggiungono ad altri arresti avvenuti nei giorni precedenti, colpendo principalmente giovani donne.
Tra gli arrestati figura Suzy al Ordoneya, fermata dopo "diverse denunce" per aver pubblicato video sui social network con "linguaggio offensivo" e per "violazione della morale pubblica". Secondo il governo, la giovane "ha ammesso di aver pubblicato i video per aumentare le visualizzazioni e ottenerne un guadagno".
Ultimatum di tre mesi per TikTok
Il deputato egiziano Ahmed Badawi, membro della commissione per le Telecomunicazioni della Camera dei Rappresentanti, ha rivelato che alla piattaforma sono stati concessi tre mesi. TikTok dovrà adeguare i suoi contenuti alle norme sociali e morali egiziane entro questo termine.
La campagna rappresenta un inasprimento della politica governativa verso i social media e i loro contenuti nel paese nordafricano.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.