È morto Stefano Benni - addio all'inventore di Bar Sport

upday.com 6 godzin temu
Lo scrittore italiano Stefano Benni, scomparso all'età di 78 anni (Immagine simbolica) (Photo by Leonardo Cendamo/Getty Images) Getty Images

Se ne è andato a 78 anni Stefano Benni, scrittore, umorista, giornalista e drammaturgo tra i più amati della letteratura italiana contemporanea. La casa editrice Feltrinelli ha confermato la scomparsa dell'inventore di Bar Sport e dei suoi indimenticabili personaggi. Da alcuni anni si era ritirato a vita privata, segnato da una lunga malattia.

Nato a Bologna nel 1947 ma cresciuto tra i paesaggi dell'Appennino, Benni ha conquistato generazioni di lettori con uno stile ironico, visionario e profondamente legato all'attualità. I suoi libri, tradotti in oltre trenta lingue, hanno avuto grande successo anche all'estero. Il soprannome di "Lupo" derivava dalle notti trascorse a ululare in compagnia dei suoi cani, un ricordo che lui stesso definiva «una bellissima follia notturna».

L'architetto di mondi fantastici

Come riporta Il Fatto Quotidiano, Benni era considerato l'«architetto di mondi possibili» che insegnava come l'umorismo rappresenti la forma più alta di serietà.

Secondo La Nazione, lo scrittore aveva avuto un ruolo di consulente per Beppe Grillo durante la formazione del Movimento 5 Stelle, partecipando agli incontri cruciali del marzo 2013.

Poliedrico anche a teatro, aveva collaborato con Dario Fo e Franca Rame. Nel 2012 aveva esordito nella regia con "Le Beatrici", presentato al Festival di Spoleto, come ricorda Il Resto del Carlino. L'anno seguente firmò "Il poeta e Mary", un intreccio di musica e parole sul valore sociale dell'arte.

L'eredità letteraria

Tra i titoli a lui più cari, come dichiarava spesso, c'era "Blues in sedici". Caro amico di Daniel Pennac, con cui condivideva la visione satirica del mondo, Benni ha saputo costruire mondi così lontani, eppure così simili ai nostri, come in "Elianto" e "La Compagnia dei Celestini".

Nel 2017, in occasione dei suoi settant'anni, aveva liquidato con la consueta ironia la richiesta di un bilancio: «Non faccio bilanci, chiedimelo ancora tra sett'anni». Molte parti della sua biografia erano inventate, spiegava: «È un modo di difendere la mia 'privatezza'».

Fonti utilizzate: "AGI", "Il Resto del Carlino", "Il Fatto Quotidiano", "La Nazione"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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