De Martino: investigatore traccia diffusore video ma fugge da spiaggia

upday.com 5 godzin temu
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L'investigatore privato Amedeo Pantanella ha rivelato nuovi dettagli sul caso del video intimo di Stefano De Martino e Caroline Tronelli, secondo Il Fatto Quotidiano. Il conduttore aveva scoperto un mese fa che un loro video privato era finito in rete, rubato attraverso l'hacker del sistema di videosorveglianza domestica della ragazza.

Pantanella, chiamato in aiuto dalla coppia durante la vacanza a Porto Cervo, ha sviluppato una metodologia investigativa innovativa per risalire al primo diffusore. Come riporta Il Messaggero, l'investigatore ha creato una «catena di Sant'Antonio» chiedendo a chiunque segnalasse il video come lo avesse ottenuto.

La pista del misterioso uomo di Diamante

Un contatto dell'investigatore a Diamante, in provincia di Cosenza, ha fornito l'indizio chiave secondo Fanpage. «Un mio contatto che era a Diamante mi ha detto che lui non lo aveva scaricato ma copiato dal telefonino di una persona vicino di ombrellone che si vantava di averlo», ha spiegato Pantanella secondo Il Fatto Quotidiano.

L'uomo misterioso aveva mostrato dettagli nel video che hanno convinto l'investigatore di essere di fronte al «diffusore numero uno sui social e via WhatsApp». Il sospetto si vantava del possesso del materiale con altri bagnanti sulla spiaggia calabrese.

La fuga del sospetto

L'operazione per identificare l'uomo è fallita all'ultimo momento secondo Il Messaggero. «Avevo chiesto ai miei collaboratori di bloccare il soggetto e chiamare le forze dell'ordine ma deve aver mangiato la foglia ed è scappato», ha raccontato Pantanella come riporta Il Fatto Quotidiano.

Il sospetto è sparito dalla spiaggia senza pagare ombrellone e ristorante, lasciando dietro di sé solo indizi sulla sua identità. Le informazioni raccolte sono state consegnate alla Polizia Postale per le indagini ufficiali.

Operazione cybercrimine su vasta scala

Il caso si inserisce in uno scandalo più ampio che coinvolge migliaia di persone, come confermano le fonti investigative secondo Il Fatto Quotidiano. Le immagini provengono da telecamere di sicurezza domestiche hackerate e pubblicate su un portale a pagamento con dominio registrato alle Isole Tonga nel Sud Pacifico.

La Polizia Postale sta lavorando per identificare i responsabili del portale, ma le indagini si presentano complesse a causa della giurisdizione internazionale coinvolta.

Fonti utilizzate: "Il Fatto Quotidiano", "Fanpage", "Il Messaggero"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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