Asilo nel Regno Unito per attivista Hong Kong Tony Chung

upday.com 3 godzin temu
L'attivista pro-democrazia di Hong Kong Tony Chung nella sua nuova vita nel Regno Unito (Immagine simbolica) (Photo by Ben Stansall / AFP) (Photo by BEN STANSALL/AFP via Getty Images) Getty Images

L'attivista pro-democrazia di Hong Kong Tony Chung ha ottenuto asilo politico nel Regno Unito, quasi due anni dopo la sua fuga dall'ex colonia britannica. Il ventiquattrenne, tra i più giovani mai incarcerati sotto la controversa legge sulla sicurezza nazionale, ha annunciato la notizia attraverso i social media.

Chung ha pubblicato su Instagram la lettera ufficiale del ministero dell'Interno britannico che gli concede lo status di rifugiato con permesso di soggiorno quinquennale. «Accettiamo che tu abbia un fondato timore di persecuzione e, pertanto, non possa tornare nel tuo Paese», recita il documento datato 4 agosto 2025.

L'attivista ha descritto la sua «pura eccitazione» iniziale, aggiungendo: «Dopo aver aspettato più di un anno e mezzo, posso finalmente iniziare a provare a iniziare una nuova vita». Ha rivelato di aver sofferto problemi di salute mentale dopo il suo arresto nel 2020 e la sua paura di «pianificare il futuro». Chung spera ora di ottenere eventualmente lo status di residente permanente nel Regno Unito.

La fuga del 2023

Chung era fuggito da Hong Kong pochi giorni prima del Natale 2023, volando verso Okinawa con uno zaino e 40 mila dollari di Hong Kong (4.640 euro) in tasca. Aveva dichiarato alle autorità di essere in vacanza, promettendo il suo ritorno, ma una volta in Giappone aveva acquistato un biglietto di sola andata per Londra.

L'attivista aveva scontato parte di una condanna a tre anni e mezzo di carcere per «secessione», crimine previsto dalla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino dopo le proteste del 2019. Durante il liceo, nel 2016, aveva fondato l'organizzazione Student Localism, che chiedeva l'indipendenza di Hong Kong e che venne successivamente sciolta.

Dopo il rilascio condizionale, Chung aveva rivelato di aver vissuto nel terrore e di essere stato pressato dalla polizia per sei mesi per diventare informatore, temendo per la sua «sicurezza personale» e la sua «vita». Le autorità lo avevano sottoposto a condizioni severe durante la libertà vigilata.

La risposta di Hong Kong

Il governo di Hong Kong ha reagito duramente alla concessione dell'asilo, chiedendo «fermamente che i governi stranieri cessino immediatamente di interferire» in questioni «che sono puramente affari interni della Cina». Le autorità locali sostengono che «qualsiasi arresto e procedimento giudiziario si basa su fatti e prove indipendenti dalla posizione politica, dal background, dai pensieri o dalle parole delle persone interessate».

Fonti utilizzate: "AGI"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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